chi ha paura delle streghe?



la moda imperante, il dilagare dei siti e dei telefilm wiccan (streghe con le sorelle Halliwell erano wiccan), l'errata interpretazione di becere memorie tramandate alla storia come sempre accade dai vincitori, la personificazione delle paure dei bambini... ecco, tutto questo e molto di più si mescola quando si parla delle streghe.

ma chi ne parla? chi avverte il desiderio di farlo se non spinto dall'interesse di parte che potrebbero avere dei giornali tesi unicamente a fare scoop e non a cercare verità o libri di pseudo maestri, da evitare come la peste?

non certo chi persegue un cammino di conoscenza che passa dal ventro materno della terra e si nutre di umile ricerca, di quotidiana esperienza, di sapere tramandato (per i più fortunati) e il tutto a volte contro non solo il quotidiano che distrugge e umilia ciò che non può far proprio, ma spesso anche contro la propria coscienza di vita imbevuta da altre credenze, da altre certezze, che cozzano stridenti contro un'anima sottile alla ricerca del proprio spazio vitale.

su questo mio diario personale altre volte in passato ho esternato miei modi di sentire prima che di essere.

non lo farò oggi.
ne parlo perché la mia anima ancestrale sta cercando di venire alla luce e io sto patendo una lunga gestazione prima di soffrire i dolori del parto della me stessa alla quale non ho mai consentito di vedere il cielo, di respirare odori, di riposare sulla terra.

Bilbo Baggins raccomandava a suo nipote Frodo di stare attento a mettere i piedi fuori della porta perché, una volta iniziato il viaggio, non sai dove potrebbero portarti.

questa è la vita, la mia vita.
ho già il piede destro fuori dell'uscio, l'altro ancora dentro la linea di demarcazione del quotidiano, la mano destra impugna il bordone del pellegrino, la sinistra si stringe alla porta.

Commenti

soloperte ha detto…
posso sentirTi.
Temo quegli occhi celati dal velo, occhi selvaggi di Donna...
Ora vediamo che temi Tu, Dama del bosco