Il bosco inteso come spazio sacro è parte dell'uomo fin dagli albori.
Basta pensare al bosco di Bomarzo, al bosco in cui vengono racchiusi frati e cellette ai tempi di San Francesco, l'Eremo delle Carceri, alle pendici boscose di tutti i monti d'Italia in cui santi, anacoreti, pellegrini e mendicanti hanno cercato l'Altro.
Ma non è appannaggio del cristianesimo la sacralità dei nostri boschi, fin dai tempi antichi l'uomo si è rapportato con alberi e sorgenti come con esseri dotati di scintilla divina e tuttora le leggende di molti popoli, non solo celtiche, raccontano di eroi e di santi, di demoni e di uomini e donne che vagano per i boschi di tutto il mondo.
In un'epoca come la nostra in cui la deforestazione è divenuta insopprimibile esigenza del capitalismo, dovremmo pensare più spesso a quanto tempo impiega un albero per crescere e a quanto poco invece occorre per distruggere un'intera foresta.
Consiglio "Uomini, boschi e api" di Mario Rigoni Stern.
Assolutamente da leggere.
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