Se è pur vero che il gatto è amato anche dagli uomini, nell'immaginario collettivo resta associato alla donna, alla donna spesso sola.
Come la donna, il gatto è stato fatto oggetto di persecuzioni e di violenze, non gli viene riconosciuta altra utilità sociale che quella di essere al servizio dell'uomo e come per la donna, il gatto è spesso oggetto di pregiudizi vecchi di secoli.
Il focolare era il regno della donna e del gatto.
Il gatto non è per sua natura, essendo un felino, un animale da branco, non riconosce quindi la necessità di un capo, ma è disposto a collaborare con chi vive con lui, da pari a pari, con dignità, senza bisogno di sottomissione e non dona devozione al proprio capobranco ma amicizia incondizionata a chi sceglie di amare.
Per questo è tuttora difficile trovare uomini che amino i gatti, così lontani dalla loro capacità di vedere la vita gerarchicamente impostata come sudditanza e lotta per il predominio all'interno di un branco, di un gruppo, di un contesto sociale che ricordi da vicino la struttura piramidale dei canidi.
La bellissima gatta in fotografia è Mara, una siberiana brown tabby dell'allevamento Yamal Siberian Cat.
Presto avrò anch'io la mia gatta, una femmina siberiana brown tabby mackerel nata a Marzo, il 26.
Sarà la gatta della Dama del Bosco. Credo che il suo nome diventerà Luna. O un nome elfico, ci sto pensando.
Il gatto è un bel dono di Dio agli uomini, ma specialmente alle donne, perché insegna loro come vivere con l'eleganza, la grazia e la dignità che sono propri di entrambi.
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