le spezie, antico patrimonio



Le spezie che danno sapore ai piatti e alla vita degli uomini sono uno dei tanti doni della natura e saperli apprezzare fa parte dell'intelligenza umana.

Le spezie sono semi, frutti, radici, cortecce o sostanza vegetali usati in quantità irrisorie dal punto di vista nutrizionali come additivi per dare sapore ad un alimento.
Molte di queste sostanze hanno anche altri usi, ad esempio per la preservazione del
cibo, in medicina, rituali religiosi, cosmesi o profumeria. Ad esempio, la curcuma è usata anche per prevenire il cancro, o nell'ayurveda; la liquirizia ha proprietà officinali; l'aglio viene usato come vegetale nella cucina, e la noce moscata può essere usata come droga allucinogena.
Le spezie si distinguono dalle erbe da cucina: queste ultime sono parti verdi o foglie fresche di piante usate per dare sapore, mentre le spezie non sono fresche ma sono in genere essiccate.

Le spezie hanno avuto un ruolo importante nella storia sin dalla loro scoperta. Nel mondo antico e medievale erano tra i prodotti di maggior valore, che da soli giustificavano l'apertura di nuove rotte commerciali. Ad esempio, nella Genesi (Antico Testamento), Giuseppe viene venduto in schiavitù dai suoi fratelli a mercanti di spezie. Nel poema biblico Il cantico di Salomone, il narratore compara la sua amata con diverse spezie. Questo è indicativo della grande importanza assunta da questi prodotti sin dai tempi più antichi.
Le spezie furono il motivo principale per cui il navigatore
portoghese Vasco da Gama aprì la rotta per l'India, e furono anche uno dei motivi che spinsero Cristoforo Colombo a cercare una rotta rapida e sicura per le Indie. Colombo cercò finanziatori attratti dalla possibilità di avere nuove spezie da commerciare.

Nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo l'uso delle spezie è sempre stato quotidiano e risale agli albori della civiltà. Oggi le cerchiamo nei supermercati e le sognamo ancora come l'eco profumato di terre lontane.

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