In un mondo in cui chiunque si svegli al mattino con un'idea nuova su come dovrebbero andare le cose e dal momento che lo pensa, lo reputa già perfetto per tutti e condivisibile o, di solito, imponibile agli altri, mi chiedo che fine abbia davvero fatto la libertà di pensiero, di parola, di opinione.
Mai come nei nostri anni si assiste al dilagare di questo nuovo "sport": dare la caccia al cattolico, sparare ad alzo zero sulla Chiesa Cattolica, colpevole di crimini di ogni specie e varietà, veri o presunti che siano, l'importante è che qualcuno possa gridare forte da un pulpito e scagliare strali contro l'occulto mostro divoratore di tutto il bene, del bello e della libertà umana, come viene ormai dipinta la Chiesa.
Quel che mi disgusta, francamente, non è questa diabolica incessante opera di persecuzione, Gesù lo aveva predetto, ma l'indifferenza di chi potrebbe dire la verità o il qualunquismo con cui molti, che si dichiarano cattolici ma che vivono poi fattivamente fuori dalla legge di Dio e della Sua Chiesa, affrontano cose che per un cristiano e specie per un cattolico dovrebbero essere fondamentali, cose su cui non si può tacere nè chiudere gli occhi.
Come il video, pieno di errori e omissioni e di falsità storiche, della BBC sui preti pedofili.
Alla fine della fiera, i pedofili sono tutti preti cattolici, questo vanno dicendo, coperti dall'allora cardinale Ratzinger a capo della Congregazione della Dottrina della Fede quando ancora Ratzinger non era a capo della Congregazione nè era tantomeno cardinale.
Tutta questa approssimazione, in un mondo che prende per oro colato le opinioni sconclusionate dei vari "Grandi fratelli", non mi sorprende, ma resto disorientata dalla faciloneria di chi si fregia del titolo di giornalista e rispolvera invece inesattezze e luoghi comuni da far inorridire il più becero persecutore della Chiesa Cattolica.
Sono cattolica romana e non lo nascondo, cerco di viverlo e di incarnarlo nel mio quotidiano.
Mi piacerebbe altrettanta veracità sulla propria convinzione da chi è dall'altra parte della barricata.
Chi separa Cristo dalla Chiesa è non solo un illuso, ma un anacronista che non ha mai letto il Vangelo, uno qualunque dei quattro canonici, magari si sarà fatto una "cultura" con apocrifi e pseudo rivelazioni così di moda in questi anni in cui, come diceva Chesterton, per non credere in Dio si finisce con il credere a qualunque cosa.
Chiunque può esprimere un'opinione in materia di vita, di fede, di famiglia, di politica, di storia o di cultura, lo si ascolta con la venerazione riservata un tempo ai maestri e ai filosofi, se lo fa un cattolico viene deriso, ingiuriato, minacciato e si cerca di emarginarlo o tacitarlo.
Perché? Nessuno lo dice, apertamente. Se i cattolici si lamentano sono piagnucoloni. Se intervengono nella vita di tutti i giorni sono arroganti e invadenti, dovrebbero stare al posto loro, se non lo fanno, sono indifferenti alle realtà che invece interessano tutti gli altri e saranno portati ad esempio nei vari processi storici.
In fondo, dai tempi di Nerone, i cattolici continuano ad essere "i nemici del genere umano".
Perché?
Forse perché perseguono la Verità? Forse perchè per un cristiano la Verità ha un nome e un volto, quello di Gesù Cristo Figlio di Dio, Salvatore, seconda Persona della Santissima Trinità, Redentore del genere umano e tutte le altre verità sono in realtà tasselli di quell'Unica Eterna.
Forse anche perché per troppo tempo i cattolici si sono limitati a pregare per i nemici e ad aiutarli fattivamente, ma nel silenzio.
Credo sia giunto il momento di gridare sui tetti le proprie ragioni, essere pronti a rendere conto, come diceva San Pietro, della speranza che è in noi, perché Cristo non si vergogni di noi, un domani: preghiera, perdono, sorriso e lavoro, come diceva San Josemaria Escrivà, un santo a tutto tondo che Dio ha regalato di recente all'umanità in ricerca del Suo Volto.
Esiste una sola vera Chiesa, la Chiesa di Cristo Gesù, unita a Pietro, universale, cattolica quindi, al di fuori della quale non c'è salvezza.
Mi dispiace per chi si indigna per tale principio, arroccandosi invece ai propri in semplice opposizione.
Questa è la nostra fede, non possiamo nè barattarla, nè svilirla, nè svenderla. Tanto meno per far comodo, con questo "buonismo new age" , a chi della Verità se ne infischia.
La Chiesa è custode della fede, come l'ha ricevuta così la trasmette, adeguarsi ai tempi non significa rinengare ciò che Gesù stesso ha voluto: il Papa, la gerarchia, i sacramenti, il sacerdozio per i soli uomini, la famiglia... e via dicendo.
Chi non approva, può starne fuori.
E' una condizione durissima, lo so, lo vivo spesso sulla mia pelle di moglie e di madre, ogni giorno.
Ma è così. Dura lex, sed lex. Pesante come un macigno, ma vero.
Non più pesante della Croce di Gesù, nostro Signore.
Non più pesante della libertà di cui tutti parlano e che nessuno è disposto a concedere al prossimo, se si eccettua la carità che è il motore del cristiano e del cattolico in particolare.
Ringrazio Dio per questo Papa ancor più che per il venerabile Papa Giovanni Paolo II.
La Verità si dice con fermezza, con garbo, con educazione, ma con totalità e sincerità.
Commenti
Mi tocca così particolarmente questo tema...
Ovviamente concordo su tutta la linea, non c'è neanche bisogno di dirlo... sono in totale sintonìa con quello che hai riportato.
La libertà è forse il più prezioso dei beni, quello da cui derivano tutti gli altri per conseguenza (diretta o meno)...
Ed è forse anche il bene di cui sentiamo la mancanza solo quando ci viene tolto e ci accorgiamo che siamo "limitati" nella nostra libertà... e logicamente ne soffriamo, perchè l'uomo nasce libero e tale deve restare, sempre.
Grazie di questa piacevole lettura, amica mia carissima. Sei speciale. Un salutone, Ciao :)