I romanzi del ciclo “Aubrey/Maturin” seguono le alterne vicende della carriera di Jack Aubrey nella marina da guerra britannica (Royal Navy) del periodo napoleonico, dal suo primo comando (lo sloop Sophie) alla nomina ad ammiraglio.
Il personaggio di Aubrey è caratterizzato da una estrema perizia nella navigazione, nell’astronomia e nel combattimento navale, unita ad un grande coraggio e una notevole fortuna nelle vicende belliche: queste caratteristiche lo rendono uno dei comandanti più apprezzati della Royal Navy. Il comandante Aubrey ha poi doti particolari di leadership e di organizzazione del microcosmo costituito dall'equipaggio di un nave da guerra in navigazione.
Jack Aubrey è invece spesso descritto come uno sprovveduto per tutti gli altri aspetti della vita comune ed è a più riprese vittima, sulla terraferma, di truffe e malaccorte speculazioni finanziarie che lo portano sull’orlo della bancarotta e della prigione per debiti.
Per le sue caratteristiche Aubrey è molto popolare fra i marinai (come lo era stato il suo eroe, Horatio Nelson): la sua abilità nel combattimento e quella nella cattura di ricche prede, gli ha poi valso il soprannome di “Jack Aubrey il fortunato”.
Fra le passioni di Aubrey sono la musica (è un violinista dilettante ma molto dotato e spesso suona con il dottor Maturin, violoncellista) e i motti di spirito, nei quali però non è molto efficace. In effetti i due si conoscono ad un concerto a Port Mahon, nell'isola di Minorca, durante il primo romanzo della serie, Primo comando; nelo stesso romanzo Jack fra l'altro adorna di corna la fronte di un suo superiore, l'allora capitano Harte, che lo perseguiterà a lungo durante la sua carriera, fino alla morte in combattimento ne Il porto del tradimento.
Una delle caratteristiche dello humour dei romanzi di O’Brian è proprio la ricorrenza degli errori linguistici del personaggio, contrapposti all’estrema erudizione ed al sottile spirito del suo compagno Stephen Maturin, peraltro assolutamente disastroso in ogni aspetto della vita marinara. Celebre la sua confusione tra le parole francesi patois (dialetto) e putain, o quando promette ad un ammiraglio di essere delicato "come una colomba da latte" nel dare una notizia, venendo rimbrottato "come un maialino, Aubrey; le colombe non danno latte". In un'altra occasione, volendo lodare l'efficacia dell'artiglieria di un suo collega, dichiara che "non si sarebbe aspettato niente di meno dal figlio di un cannonico", giocando sul fatto che in realtà il collega fosse in effetti il figlio di un canonico; peccato che "figlio di un cannone" si riferisca al fatto che sulle navi in porto spesso salivano le allegre donnine di piacere, ed esercitavano la loro attività tra un cannone e l'altro, per cui l'eventuale frutto di questa attività era detto appunto "figlio di un cannone".
Jack non è assolutamente un perbenista, ed anzi da allievo è stato degradato a marinaio semplice per aver nascosto una ragazza nera, Sally Mputa, sulla nave, oltre ad aver collezionato varie avventure durante la sua carriera; cionondimeno è innamoratissimo (ricambiato) di sua moglie Sophia, sebbene questa non abbia verso il sesso la stessa passione di Jack, oltre ad avere una gelosia notevole; l'eccezione avviene quando Sam, figlio avuto inconsapevolmente con Sally e molto somigliante a Jack, si presenta ad Ashgrove Cottage, la sua residenza, e viene ricevuto da Sophia calorosamente nonostante lei si sia resa conto delle origini del giovane.
Il personaggio di Aubrey è caratterizzato da una estrema perizia nella navigazione, nell’astronomia e nel combattimento navale, unita ad un grande coraggio e una notevole fortuna nelle vicende belliche: queste caratteristiche lo rendono uno dei comandanti più apprezzati della Royal Navy. Il comandante Aubrey ha poi doti particolari di leadership e di organizzazione del microcosmo costituito dall'equipaggio di un nave da guerra in navigazione.
Jack Aubrey è invece spesso descritto come uno sprovveduto per tutti gli altri aspetti della vita comune ed è a più riprese vittima, sulla terraferma, di truffe e malaccorte speculazioni finanziarie che lo portano sull’orlo della bancarotta e della prigione per debiti.
Per le sue caratteristiche Aubrey è molto popolare fra i marinai (come lo era stato il suo eroe, Horatio Nelson): la sua abilità nel combattimento e quella nella cattura di ricche prede, gli ha poi valso il soprannome di “Jack Aubrey il fortunato”.
Fra le passioni di Aubrey sono la musica (è un violinista dilettante ma molto dotato e spesso suona con il dottor Maturin, violoncellista) e i motti di spirito, nei quali però non è molto efficace. In effetti i due si conoscono ad un concerto a Port Mahon, nell'isola di Minorca, durante il primo romanzo della serie, Primo comando; nelo stesso romanzo Jack fra l'altro adorna di corna la fronte di un suo superiore, l'allora capitano Harte, che lo perseguiterà a lungo durante la sua carriera, fino alla morte in combattimento ne Il porto del tradimento.
Una delle caratteristiche dello humour dei romanzi di O’Brian è proprio la ricorrenza degli errori linguistici del personaggio, contrapposti all’estrema erudizione ed al sottile spirito del suo compagno Stephen Maturin, peraltro assolutamente disastroso in ogni aspetto della vita marinara. Celebre la sua confusione tra le parole francesi patois (dialetto) e putain, o quando promette ad un ammiraglio di essere delicato "come una colomba da latte" nel dare una notizia, venendo rimbrottato "come un maialino, Aubrey; le colombe non danno latte". In un'altra occasione, volendo lodare l'efficacia dell'artiglieria di un suo collega, dichiara che "non si sarebbe aspettato niente di meno dal figlio di un cannonico", giocando sul fatto che in realtà il collega fosse in effetti il figlio di un canonico; peccato che "figlio di un cannone" si riferisca al fatto che sulle navi in porto spesso salivano le allegre donnine di piacere, ed esercitavano la loro attività tra un cannone e l'altro, per cui l'eventuale frutto di questa attività era detto appunto "figlio di un cannone".
Jack non è assolutamente un perbenista, ed anzi da allievo è stato degradato a marinaio semplice per aver nascosto una ragazza nera, Sally Mputa, sulla nave, oltre ad aver collezionato varie avventure durante la sua carriera; cionondimeno è innamoratissimo (ricambiato) di sua moglie Sophia, sebbene questa non abbia verso il sesso la stessa passione di Jack, oltre ad avere una gelosia notevole; l'eccezione avviene quando Sam, figlio avuto inconsapevolmente con Sally e molto somigliante a Jack, si presenta ad Ashgrove Cottage, la sua residenza, e viene ricevuto da Sophia calorosamente nonostante lei si sia resa conto delle origini del giovane.
Stephen Maturin è un personaggio dei libri di Patrick O'Brian che descrivono le vicende romanzesche, ma storicamente ben ispirate, dell'ufficiale della marina britannico Jack Aubrey e del chirurgo di bordo - Maturin appunto - che è anche un agente dei servizi segreti navali britannici. Per motivi fortuiti i due vengono in contatto e fra loro nasce un'amicizia che avrà modo di essere cementata dalla loro vita a bordo dei vari velieri che Jack Aubrey si troverà a comandare.
Il "dottore", come viene affettuosamente chiamato dai vari marinai delle navi comandate da Jack, è figlio naturale di un funzionario irlandese e di una donna catalana, cattolico in mezzo ad anglicani, e totalmente inetto in qualunque cosa riguardi la navigazione. Momenti di pura ilarità nascono dalle sue ripetute cadute in mare durante i trasferimenti dalla scialuppa a bordo della nave vera e propria.
Coltissimo, di mentalità aperta e decisamente capace di guadagnarsi il rispetto degli altri medici della flotta (unica eccezione la sua incapacità di curare i denti dei pazienti), Stephen ben presto viene contornato da un'aurea di guaritore mitico, che viene puntualmente rinnovata su ogni nave sulla quale mette piede, anche grazie alla scaramanzia dei marinai.Stephen risulta una figura decisamente più matura di Jack, fors'anche per la sua attività di informatore, ma si dimostra vulnerabilissimo sul piano affettivo: dopo aver perso la propria amata durante la ribellione irlandese degli Irlandesi Uniti (di cui faceva parte) si innamora perdutamente della bellissima Diana Villiers, sua amante prima e moglie poi, che però non lo ricambia come il povero Stephen meriterebbe, infliggendogli sofferenze amorose che il nostro attenua con la tintura di laudano (oppio).Coraggioso e sempre pronto a sfidare chiunque lo offenda, Stephen è anche un personaggio arguto e talora brillante, che riserva sottilissime ed acute frecciatine anche nelle situazioni più inaspettate.
Proprio per queste caratteristiche qualcuno crede che il personaggio di Maturin possa rappresentare l'alter ego del suo autore, anch'egli irlandese.
Il "dottore", come viene affettuosamente chiamato dai vari marinai delle navi comandate da Jack, è figlio naturale di un funzionario irlandese e di una donna catalana, cattolico in mezzo ad anglicani, e totalmente inetto in qualunque cosa riguardi la navigazione. Momenti di pura ilarità nascono dalle sue ripetute cadute in mare durante i trasferimenti dalla scialuppa a bordo della nave vera e propria.
Coltissimo, di mentalità aperta e decisamente capace di guadagnarsi il rispetto degli altri medici della flotta (unica eccezione la sua incapacità di curare i denti dei pazienti), Stephen ben presto viene contornato da un'aurea di guaritore mitico, che viene puntualmente rinnovata su ogni nave sulla quale mette piede, anche grazie alla scaramanzia dei marinai.Stephen risulta una figura decisamente più matura di Jack, fors'anche per la sua attività di informatore, ma si dimostra vulnerabilissimo sul piano affettivo: dopo aver perso la propria amata durante la ribellione irlandese degli Irlandesi Uniti (di cui faceva parte) si innamora perdutamente della bellissima Diana Villiers, sua amante prima e moglie poi, che però non lo ricambia come il povero Stephen meriterebbe, infliggendogli sofferenze amorose che il nostro attenua con la tintura di laudano (oppio).Coraggioso e sempre pronto a sfidare chiunque lo offenda, Stephen è anche un personaggio arguto e talora brillante, che riserva sottilissime ed acute frecciatine anche nelle situazioni più inaspettate.
Proprio per queste caratteristiche qualcuno crede che il personaggio di Maturin possa rappresentare l'alter ego del suo autore, anch'egli irlandese.
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