l'ultimo samurai


Ieri sera, nell'afosa silenziosa solitudine notturna della mia casa, mentre tutti dormivano, ho rivisto, per l'ennesima volta, il film "L'ultimo samurai", che mi piace da matti "nonostante" ci sia Tom Cruise, che non mi va troppo a genio, con quella perenne aria di bambolone supervitaminizzato americano doc, nonchè scientologista....

Ken Watanabe e Koyuki, da soli, valgono la visione del film, senza parlare di Harada.

E' un film pieno di cose inverosimmili, come il fatto che il Capitano Algreen possa essere accettato in una società, lui straniero, così rigida come quella giapponese e in particolarmente chiusa come quella dei samurai, o il fatto che impari una lingua niente affatto semplice con pochissimo tempo o che, tanto per dirne una, alla fine, crivellato di pallottole e pluriferito, non muore, come accade invece a tutti gli altri... eppure lo adoro, perché è travolgente, epico, affascinante, senza contare i meravigliosi costumi di 'Ngila Dickson, che li creò anche per la Trilogia de "Il Signore degli Anelli".

Con questo film ho scoperto una passione per il Giappone e per una cultura così lontana dalla nostra, così incomprensibile e... per Watanabe, che trovo davvero splendido, come attore e come uomo, alto, forte, seducente, oltre che bravissimo.

Bellissima è per me anche Koyuki, che interpreta Taka, la sorella di Katsumoto e non capisco perchè per girare "memorie di una geisha" abbiano dovuto prendere un'attrice cinese, quando c'era un simile splendore in giro, bella e brava.

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