sto leggendo la raccolta che Meridiani ha dedicato a Rigoni Stern "Storie dell'Altipiano" e ho terminato la prima parte con le pagine de "il sergente nella neve".
lo consiglio a tutti quelli che credono ancora che la guerra sia qualcosa di giusto, qualcosa da fare, da difendere, da propagandare, da perseguire.
credo sia il più bel libro che abbia letto in questi ultimi anni e ne ho letti e ne leggo tanto e per alcuni darei la mia mano destra, ma questo non si può commentare, ti lascia dentro un sentimento di rabbia e pietà, di luce e di morte, di solitudine e di dolore e di amicizia e di condivisione, che non sarai più la stessa persona dopo averlo letto.
ottima però l'idea della raccolta di posizionare "il sergente nella neve", benchè sia il primo libro publicato da Mario Rigoni Stern, dopo altre sue opere che occupano cronologicamente periodi precedenti, così ci si giunge dopo aver percorso con i vari personaggi la storia dell'Altipiano a partire dalla fine del 1800, attraverso la Grande Guerra, la ricostruzione, la seconda guerra mondiale e, appunto, la storia dell'Armir e della sua lotta per tornare a baita, come dice Rigoni Stern, a casa, in Italia.
Questo grande vecchio, del 1921, è ormai stanco di scrivere? Le sue memorie pesano come macigni sulla nostra coscienza, se fossi un insegnante lo leggerei nelle scuole, altro che i libri che propongono adesso.... da rabbrividire.
chi dimentica il proprio passato, infatti, ha di nuovo dinanzi tutte le occasioni per ricommettere errori già fatti.
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