angelina del mio cuore


succosa notizia che mescola tv e cinema: sembra infatti che Angelina Jolie e Brad Pitt stiano per passare al piccolo schermo con il progetto di una serie televisiva scritta da Scott Burns ed incentrata sulla vita dei volontari che aiutano le popolazioni in pericolo, persone che stanno dietro ad organizzazioni umanitarie, tanto care alle coppia.

Prendiamo ad esempio il fenomeno Uragano Katrina e New Orleans. Brad Pitt aveva presentato tempo fa un progetto per ricostruire la Circoscrizione Nove di New Orleans. Mamma Angelina si è sempre battuta per i diritti umanitari e da quando è ambasciatrice per l’Onu non si tira indietro di fronte a viaggi per incontare popolazioni bisognose.

un cuore grande _ a mighty heart
Il 23 gennaio 2002 Daniel Pearl, il responsabile per il Sud dell'Asia del "Wall Street Journal" esce da casa a Karachi per andare a fare l'ultima intervista prima di lasciare la città.
L'incontro, ottenuto tramite un intermediario, è con uno dei capi del movimento integralista musulmano. Daniel non farà più ritorno perché l'intervista si rivela essere una trappola. Sarà sua moglie, incinta di sei mesi all'epoca dei fatti, a tramandarne la memoria nel libro "Un cuore grande: la vita e morte coraggiose di mio marito Danny Pearl".
Michael Winterbottom è un regista che si può tranquillamente definire libero e coraggioso. Coraggioso perché continua a fare il cinema in cui crede senza preoccuparsi troppo degli strali della critica e anche di qualche opera meno riuscita che compare nella sua filmografia. Libero perché dopo un film come The Road to Guantanamo avrebbe potuto vivere di rendita conservandosi la fama di regista che denuncia l'effettivo disprezzo dei diritti dell'uomo da parte della più grande Democrazia del mondo.
Invece ha deciso di andare a guardare anche dall'altra parte mettendo in luce i metodi criminali di un fondamentalismo islamico che non va affatto confuso (e Winterbottom si guarda bene dal farlo) con 'gli Arabi' ma che non va neppure sottovalutato per una sorta di cieca ‘correttezza politica'. Lo fa seguendo una storia alla sua maniera (da Welcome to Sarajevo in poi) cioè con montaggio rapido e molteplicità di teatri d'azione e con un'attenzione al mondo della comunicazione e del giornalismo che lo ha sempre stimolato. È come se nell'inviato di un giornale o di una televisione Winterbottom andasse a cercare da sempre una purezza di sguardo libera da pregiudizi come quella che lui stesso cerca di avere. In Daniel Pearl, giornalista ebreo che lavorava senza barriere ideologiche con i musulmani, sembra averla trovata. Ce ne offre un ritratto quasi 'in assenza' (la sua sparizione apre il film). Lo fa attraverso la presenza della moglie, impegnata nel tentativo di salvarlo e con una nuova vita in grembo. Angelina Jolie interpreta il ruolo con grande sensibilità. Il suo urlo all'annuncio dell'ineluttabile è di quelli che fanno accapponare la pelle.

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