Megaliti e druidi


Megaliti druidici

La discussione sulla possibilità di attribuire ai druidi, e dunque alla cultura celtica, i megaliti presenti in Europa, perlomeno a far data dal 2.500 a.C. secondo Venceslas Kruta che retrodata a quell'epoca la prima apparizione di popolazioni proto-celtiche in Europa, riguarda anche la concezione di formazione delle culture celtiche.




In realtà i Celti hanno quasi sempre avuto una modalità di presenza sul territorio costituita dalla fusione con le popolazioni esistenti (e dunque celtiberi, celto-liguri, celto-daci ecc.). Questo fa propendere molti studiosi verso una concezione gradualistica dell'emergere della cultura celtica.

Ciò rende altresì altamente probabile che i gruppi celtici, incontratisi-scontratisi-mischiatisi con le originarie popolazioni europee, prime costruttrici dei megaliti, abbiano assimilato e fatta propria (se già non l'avevno dalle proprio terre di origine, intendendoli come indoeuropei, il che ritengo assai verosimile, viste le pietre megalitiche esistenti in India, Tibet ecc.) questa modalità di adorazione e di religiosità, introducendo, col tempo e gradualmente, ulteriori modalità di esercizio delle pratiche rituali connesse a tali monumenti religiosi megalitici.




Come si può vedere dagli esempi che seguono, oltre a ricordare che Stonehenge ha visto le sue ultime modifiche nel 1400 a.C., e quindi in epoca del tutto compatibile con una presenza proto-celtica, secondo i criteri più aggiornati, emerge anche che venne abbandonata l'edificazione di nuovi grandi megaliti [ritengo per ragioni dettate da una maggiore mobilità delle tribù celtiche, da una più grande instabilità politica, da un maggiore impegno per la guerra], continuarono ad utilizzare non di rado nei loro sacri luoghi (nemeton) menhir, seppure di dimensioni inferiori rispetto al passato.




Pensiamo poi alle recenti acquisizioni scientifiche dell’archeoatronomia, che ha dimostrato quali sofisticate conoscenze astronomiche avessere i costruttori dei monumenti megalitici, conoscenze che gli autori classici, tra cui Giulio Cesare, riconoscono senza esitazione alcuna anche ai druidi (come dimostrano i templi sotto elencati e, ad esempio, il calendario celtico di Coligny).




Questa equilibrata visione del graduale sviluppo, con commistione culturale ed interetnica con le popolazioni preesistenti, restituisce i megaliti ai druidi.




Alcuni elementi di riflessione.




1) I Monumenti Megalitici che abbondano nelle Isole Britanniche e in Bretagna, ma che sono presenti in praticamente tutta l'Europa Occidentale. La loro collocazione cronologica è variabile dal 3200 a.C. fino a circa il 1000 a.C. Ad esempio le ltime modifiche a Stonehenge sono compatibili con la presenza di poopolazioni protoceltiche in Europa.




2) I santuari risalenti all'Età del Ferro, quindi grosso modo dal 1000 a.C. fino all'anno zero.

Questi reperti si differenziano moltissimo dai monumenti megalitici soprattutto per l'abbandono delle grosse pietre in favore dell'impiego di menhir di dimensione relativamente ridotta e di strutture lignee disposte generalmente all'interno di un fossato o di un terrapieno di forma circolare o rettangolare.

Questi santuari denominati "Nemeton" sono di origine prevalentemente celtica essendo stati costruiti per ragioni rituali da quasi tutte le popolazioni celtiche stanziate sul territorio europeo grosso modo dal 600 a.C. in giù.

La stragrande maggioranza dei Nemeton furono progettati e costruiti secondo criteri astronomici e matematici che gli studiosi possono facilmente mettere in evidenza qualora l'analisi dei siti sia condotta mediante l'applicazione di tecniche adeguate.

http://www.vialattea.net/archeo/introduz.htm




3)I grandi monumenti megalitici

di Elia Cozzi (Gruppo Astrofili "A. e G. Bernasconi")

I Celti abitarono proprio le regioni, quali l'Inghilterra e la Francia, dove si trovano molti resti di circoli, ma durante l'età del ferro. Quindi è probabile che le civiltà celtiche di ceppo indoeuropeo si fusero con le popolazioni autoctone costruttrici di questi monumenti assimilandone la cultura e le conoscenze astronomiche. Si hanno, infatti, testimonianze di templi eretti dai Celti utilizzando menhir che risalgono all'età del ferro.

http://www.mtsn.tn.it/astrofili/notiz/not16/megaliti.html




4) Il nemeton di Libenice

Il nemeton di Libenice, vicino a Praga venne costruito e utilizzato dai Celti della tribù dei Boi che lo abbandonarono intorno al 400 a.C in seguito alle migrazioni che li spinsero verso l'Italia centrale.

Il santuario era un recinto rettangolare di 24m x 80m circa delimitato da un fossato.

Presso il lato sud-orientale era stata ricavata una zona infossata nel

terreno, grosso modo a forma di 8, nella quale erano stati posti un menhir alto circa due metri e altri più piccoli che costituivano la zona di culto principale.

Già dalle prime analisi, condotte negli anni sessanta, l'astronomo cecoslovacco Holub mise in evidenza che la progettazione era stata eseguita sulla base di criteri astronomici.

Holub riconobbe alcuni elementi che suggerivano la presenza di possibili orientazioni verso il punto di sorgere del Sole al solstizio d'inverno.

L'asse del recinto rettangolare del nemeton nel suo complesso risulta orientato 24 gradi a sud rispetto alla direzione equinoziale (la Est-Ovest) calcolata per il V secolo a.C. nonostante che dall'analisi della topografia del luogo sia risultato che nessun impedimento geografico o topografico limitasse la costruzione del recinto sacro con l'asse maggiore rivolto verso altre direzioni.

Escludendo la costruzione e l'orientazione mediante criteri casuali in quanto era abitudine dei Celti utilizzare linee di riferimento rituali o magiche per le costruzioni dei luoghi sacri, allora il fatto di aver scelto una orientazione intermedia tra la direzione di sorgere del Sole agli equinozi e quella dalla levata solare solstiziale invernale implica chiaramente che la direzione verso cui l'asse del nemeton di Libenice è orientato è astronomicamente importante, ma non di natura solare [http://www.vialattea.net/archeo/sorbona.htm]

5) L'utilizzo da parte delle popolazioni britanniche successive a Re Artù di Menhir a fini celebrativi:

vedi il monumento di Voteporix il Protettore http://panther.bsc.edu/~arthur/merlin.html , con immagini.


fonte: http://www.celticworld.it/sh_wiki.php?act=sh_art&iart=439&im=22

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