convinzioni


Se qualcuno dice di essere una strega allora si pensa che debba necessariamente anche dedicarsi alla magia.
Se ci si dedica alla magia, di conseguenza si eseguiranno misteriosi e complessi rituali notturni.
Convinzioni.
Il mondo è pieno di sedicenti streghe e stregoni che non hanno neppure compreso ciò che fanno o dovrebbero fare. Influenzati dalla moda televisiva o da siti internet, credono di possedere l'antica magia perché pronunciano filastrocche e incantesimi mentre compiono gesti ritualizzati in codici rigidi.
L'antica magia femminile, via di comunione con la Grande Madre, la Dea Luna che era l'archetipo della Madre Terra, non era tutto questo.
Le donne arcaiche possedevano in sè la pienezza della libertà e della conoscenza di se stesse e del mondo nel quale vivevano in tale grado, che, al confronto, noi che oggi ci sentiamo libere per aver ereditato due briciole di diritti precedentemente negatici senza motivo altro che il desiderio di sopraffazione, altro non siamo che povere schiave, nello spirito ancora prima che nel corpo.
Che poi tali donne allora come in rari casi ancora ora, compiano riti e rituali atti a ringraziare invocare o comunicare con le divinità che esse riconoscono presenti nel mondo, questo è un discorso che merita da solo un approfondimento.

Il cammino interiore profondo e personale per riscoprire in sè un barlume dell'antica luce e della comunione con la Madre è arduo e spesso impossibile, infangato da tutto ciò che non è che esteriorità proposto invece come pienezza.

Io sono in cammino verso questa antica luce.
Più avanzo e più mi rendo conto di quante e quali siano le tenebre e la cecità che ci circondano, le catene che ci avvincono, la pochezza che stimiamo ricchezza.
Ora che cerco e leggo e medito ciò che spero, riaffiorano in me stati d'animo e sensazioni e pensieri ed emozioni e consapevolezze, perfino, che per tutta la vita vissuta fn qua, ho tenuto repressi e nascosti perché difformi dal sentire comune e, soprattutto, dalla fede nella quale sono stata battezzata.
Non rinnego ciò che è stato, perché fa parte di me. Se lo facessi, mi dividerei da me stessa e sono stanca di vivere con la mente, il cuore e lo spirito a pezzi.
No, voglio essere di nuovo un tutt'uno, come lo fui, sicuramente, un tempo, quando ancora non permettevo a nessuno di schiacciarmi perché diversa.

Io cammino nel silenzio tumultuoso di voci della mia anima e mi rendo conto che non sono sola, non lo sono mai stata: la comunione con tutto il mondo che mi circonda scorre potente dentro di me, nel mio sangue, nei miei pensieri, nella mia anima immortale.

Nulla togliendo alla pesonale libertà di ciascuno di seguire miti, mode e percorsi diversi dai miei, più alla moda ed esteriorizzanti, io sono diversa.

Sono una strega perché sono una seguace dell'antica Madre, la Grande Madre e sono in cammino perché essere una strega significa divenire una sacerdotessa della Dea Madre.

E forse non riuscirò, la mia vita si spenderà nel cammino.

Ma dovevo avviarmi.
E l'ho fatto.

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