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ieri è stata la festa (posso chiamarla così?) della luce che torna a farsi strada nei nostri giorni, che ci alimenta e che ci nutre, luce nuova, purezza ancestrale che mi pulsa nel sangue e vibra d'armonia infinita dentro di me.
nel silenzio della mia stanza, alla luce delle mie candele bianche per offrire alla Dea il mio grazie per la vita che torna a pulsare nele ene gonfie della terra, medito sulla mia vita e sui suoi mutamenti e tutto in essa mi pare ora, come mai prima, un susseguirsi concatenato e apprezzabie di eventi anche nel dolore e nella slitudine e non solo nella quiete agognata o nella gioia.
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