revisionismo



Siamo a sette anni dal crollo delle torri e mentre prima tutti ci sentivamo americani per condividere il dramma, oggi la maggior parte delle persone comincia a pensare senza emotività e a vedere, da una parte e dall'altra, i torti e le ragioni.

Dal canto mio sono rimasta coerente. Per quanto profondamente addolorata e offesa da quell'orribile uccisione di gente incolpevole, non ho mai, nemmeno prima del 2001, condiviso la politica espansionistica degli USA: con la scusa degli aiuti di guerra, l'Italia è nè più nè meno che una colonia a tutti gli effetti.

Me ne frego di chi pensa o dice il contrario, non sono nè di destra nè di sinistra, ma mi rifiuto di mandare il cervello all'ammasso per allinearmi con "gli alleati".

L'Islam non è Osama Bin Laden e soci, il terrorismo o l'hijab delle donne. E' una realtà profonda e multicolore che si rifiuta di conoscere solo chi ha paura e ha più agio di sentirsi giusto quando esprime i propri pregiudizi, limitandosi a dire che tanto i musulmani sono tutti uguali.

Tra un po', con le solite scuse abusate, gli USA muoveranno guerra all'Iran, alla Siria, chi più ne ha più ne metta... e noi? Credere obbedire e combattere, marciare e non marcire, di nuovo a farci ammazzare per due pozzi di petrolio, per gli interessi di pochi potenti, a piangere Nassiria dove tutti si chiedevano perché i carabinieri sono dovuti morire per un pozzo di petrolio.

Il terrorismo non lo combatti ammazzando civili innocenti perchè "tanto sono tutti terroristi"... perché sono "l'altro", lo sconosciuto, il diverso...

Ma magari domani finirò anch'io su una black list per uno stupido blog.

La libertà, quella vera, non esiste, al masismo, se ti accontenti, c'è quella del "grande fratello" americano... bei tempi, no?

E allora ...
Amen.

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