gita scolastica, boschi e animali


Oggi con la classe di mia figlia maggiore, la prima elementare e con la seconda classe, siamo stati in gita qui, provincia di Isernia, posto sperduto tra i monti, meraviglioso, curato dalla forestale, lontano, stancante, ma splendido!


RISERVA DI MONTEDIMEZZO (San Pietro Avellana - Vastogirardi)

La Riserva Naturale Orientata di Montedimezzo, come l'abetina di Collemeluccio, è oggi un bene inalienabile dello Stato. Le vicende storiche che ne hanno determinato lo status giuridico attuale e quindi il SUO buon livello di conservazione, sono pressappoco comuni a buona parte dei territori demaniali. Il Bosco di Montedimezzo costituiva in passato, con i limitrofi nuclei Feudozzo e Pennataro, un unico complesso forestale; la proprietà di tale feudo, degli Angioini fino 1606, poi dei Monaci Certosini fino al 1799, divenne regio patrimonio dei Borboni e dichiarato Reale Riserva di Caccia nel 1825. Oggi la Riserva viene amministrata dall'Ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, con sede in Isernia, e gestita in collaborazione con il Comando Stazione Forestale di Montedimezzo. Il nucleo di Montedimezzo costituisce non solo una delle quattro Riserve MaB che l'UNESCO ha istituito in Italia, ma anche una Riserva Biogenetica, nella quale l'Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo effettua periodici prelievi di semi, impiegati successivamente per la produzione di postime per rimboschimenti. Le caratteristiche botaniche del comprensorio infatti sono di notevole pregio e rilevanza naturalistica il cerro ed il faggio sono le specie arboree che dominano il bosco alternativamente a quote ed in aree differenti. Tali piante vegetano in associazione con altre essenze quali: acero montano, acero campestre, frassino ossifillo, sorbo degli uccellatori, biancospino, pero e melo selvatico. La fauna che vive nel bosco Montedimezzo è rappresentata dagli animali più frequenti nell'Appennino: cinghiale, lepre, tasso, donnola, faina, volpe. Di recente, nel limitrofo bosco Feudozzo in agro abruzzese, sono stati introdotti, a scopo di ripopolamento, alcuni daini occasionalmente osservati anche nel nucleo di Montedimezzo. Uccelli ed altri piccoli animali sono presenti con rappresentanti di quasi tutte le specie comuni al comprensorio dell'Alto Molise. Nei locali della Stazione forestale è stato allestito un Centro Visita nel quale è possibile osservare alcuni reperti della flora e della fauna caratteristiche del luogo.

Le Foreste Demaniali sono l'istituto di protezione delle risorse naturali più antico. L'Azienda di Stato delle Foreste Demaniali fu istituita infatti nel 1910, prima ancora di qualsiasi parco nazionale. Oggi in considerazione dei divieti vigenti, possono essere considerate vere e proprie aree naturali protette. Lo stato di naturalità delle Foreste Demaniali, infatti, solo in alcuni casi è stato parzialmente compromesso, sia dalla gestione del sottobosco, per la prevenzione degli incendi, sia dall'immissione nell'ambiente di piante non sempre autoctone, finalizzata nella quasi totalità dei casi alla produzione forestale e al governo o alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Nonostante tali interventi, i divieti di transito e di esercizio di tutte le attività antropiche, legate alla risorsa bosco, hanno comunque determinato uno stato di isolamento pari se non superiore a quello di alcune aree naturali protette. Nel Molise le Foreste Demaniali Regionali, gestite dell'Ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, sono cinque: Bosco S. Martino e Cantalupo (S. Pietro Avellana - IS), Bosco di Monte Capraro (S. Pietro Avellana - IS), Bosco Pennataro (Vastogirardi - IS), Bosco Monte Caruso e Monte Gallo (Monteroduni - IS), Bosco dei Barone (Montagano - CB). Benché siano geograficamente collocate in aree ed a quote differenti, la roverella ed il cerro sono le specie dominanti le associazioni forestali principali; le specie più ricorrenti con le quali vegetano in associazione sono invece: leccio, acero, carpino, faggio, frassino oltre a numerose specie arbustive ed erbacce. La fauna è rappresentata da quasi tutte le specie appenniniche ad esclusione dei grandi ungulati, frequentatori occasionali solo di alcune aree. Il lupo in considerazione della sua indole, frequenta certamente tutte le Foreste Demaniali perché aree poco disturbate. Tra i mammiferi vi sono: il tasso, la faina, la donnola, la puzzola, e solo in alcuni casi la martora, oltre alla lepre, il ghiro, lo scoiattolo, i pipistrelli e altri piccoli roditori. Anche gli uccelli sono presenti con molte specie appenniniche, stanziali, nidificanti e altre ancora vi trovano rifugio per sostare durante le migrazioni. Le Foreste Demaniali costituiscono oggi per la Regione Molise, un patrimonio di eccezionale valore forestale, paesaggistico e naturalistico per le quali sarebbero opportuni interventi di miglioramento ed ampliamento.

fonte: http://digilander.libero.it/dgandrea/riserve_naturali__di_montedimezz1.htm

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