La dimensione onirica della bellezza penetra fino in fondo al cuore, scioglie nel sangue lo stupore, riempie gli occhi di luce e lascia un profumo seducente nell’anima e si trascorre l’intera esistenza nella spasmodica ricerca del gusto di quell’istante.
La vita è sogno, il sogno di un sogno. Scivola via fra le dita prima che si possa gustarla appieno e trascina via con sé giorni e mesi e anni sgranando una corona di eventi che formeranno ricordi non solo nostri, ma un patrimonio tramandabile a chi verrà dopo di noi.
I passi degli uomini tendono tutti ad un’unica meta, la ricerca del bene e del bello e se per alcuni ciò è impedito dalla mancanza tragica degli elementari mezzi di sussistenza non solo fisica ma anche intellettuale, buona parte dell’umanità vive inconsapevole di dove diriga il proprio cammino e lascia che sia il tempo, indifferente ai desideri dell’uomo, a condurre le danze.
La percezione della bellezza è la sola cosa che faccia di noi degli esseri senzienti, coscienti di sé, capaci di apprendere e tramandare l’esperienza quotidiana.
Ma per vedere occorre avere occhi che sappiano guardare.
Siamo storditi dal nulla o dall’eccesso di suoni e di immagini, scaturiti dalla paura del vuoto e del silenzio.
Non c’è più spazio per poggiare i piedi nella silenziosa quiete dei boschi dove i suoni possono essere percepiti solo a patto di far tacere, oltre ai rumori esterni, anche la dissipazione interna dell’anima; non c’è più tempo per soffermarsi sulla soglia del mistero e scrutare, con coraggio, oltre ciò che appare e che vive intorno a noi.
Vale davvero la pena di perdere il gusto della vita unicamente per possedere o essere posseduti dalla frenesia di tutto ciò che dovrebbe essere di contorno all’esistenza?
Sostare, per un tempo capace di riaprirci gli occhi, ecco la salvezza.
La bellezza effimera che sfugge non è bellezza, la perfezione della bellezza che ci avvolge nel quotidiano, ovunque si volga lo sguardo, muta di forma e di colore, invecchiando, ma rinasce senza sosta e si fa eterna nel ripetersi stagionale degli anni.
Nessuno è incapace di riaprire gli occhi alla vita.
Siamo su questa Terra per questo, credo. Vivere e non esistere soltanto.
Non c’è tempo da perdere, per noi che siamo mortali.
Occorre riafferrare con forza la nostra vita e renderla di nuovo colma di quiete, di pace, di armonia, di passione, di bellezza, nella fatica del quotidiano e nel lento inesausto svolgersi dei secoli.
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