Tu che parli nonostante il mio andare
che non lasci svanire il giorno
senza che il tuo ricordo si sia posato
sulla pelle del mio cuore,
dolce soffio
che troppo spesso graffia.
Tu che chiami nonostante il mio divenire
e mi lasci cercare
ciò che Tu non sei
e non resti a guardare
ma continui a proporti senza forzare.
Tu che vivi nel recesso più intimo del mio esistere,
dell'anima immortale affamata d'infinito,
che non smetti di attendere
nè ti stanchi di esserci.
Tu,
che tutto sei e conosci
e così bene le profondità del mio spirito,
parlami ancora
e insegnami ad ascoltare,
a sedermi ai tuoi piedi,
chiudendo gli occhi,
lasciando l'anima spoglia di me
perché conosca te
che sei
il Tutto
cui essa anela.
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