Metafora dell'anima
e godimento degli occhi
segno e confine della vastità del cielo
che confini non ha,
per me siete
sorelle
madri
e signori del cielo
e della terra
ponte d'unione
con l'infinito
in cui
spero di perdermi,
presto,
come un soffio di vento.
Esisterei ovunque
nella calda armonia del cosmo
ventre oscuro di vita
in cui pulsa la perfetta bellezza
della creazione
anche sfigurata
dall'usura del tempo e dell'uomo
e io
potrei finalmente essere
e non esistere soltanto.
Quando giungerà il tempo
in cui dovrò lasciare i miei giorni,
nuda e solitaria
sulla vetta della Montagna
me ne andrò,
per chiudere gli occhi
pieni di cielo
e in cielo,
oltre l'infinito,
riaprirli.
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