Mai come ora ho avvertito con forza il richiamo dolce e silente della solitudine. Solitudine che non è rifiuto della bellezza del creato o del contatto umano, solitudine che non scaturisce unicamente dal frastuono cui purtroppo sono sottoposta giorno dopo giorno pur vivendo in luoghi tranquilli ma non per questo meno esenti dall'inutile affanno quotidiano imposto da questa vita frenetica...
No, solitudine che è desiderio di rientrare in se stessi, perché, come diceva il grande Sant'Agostino, è nel cuore che abita la Verità.
Ho conosciuto e amato molte spiritualità nella mia vita, prima i francescani, poi gli agostiniani, i carmelitani... sono tutto e sono nulla, tutto amo e in ognuno trovo nutrimento.
Ma ora, non so se sarà periodo o nuovo cammino, mi attirano la solitudine e il silenzio del Monte Carmelo, vorrei essere tra i solitari di Dio, io che ho così bisogno di condivisione fraterna, me ne andrei persino in una Certosa... Quanto invidio i monaci della Certosa, le monache di un qualunque Carmelo ben vissuto... Eppure niente rimpiango e nulla rifiuto della meravigliosa feconda vocazione che il Buon Dio ha saputo donarmi nel matrimonio, allietato per giunta da due bellissime bambine.
Che cosa mi sta accadendo, allora?
Non lo so e non mi importa di trovare a tutti i costi una risposta, un cammino.
Se Dio vorrà che io comprenda, mi aiuterà.
Intanto, cammino e, come dice ancora S. Agostino, camminando canta pieno di gioia! Così faccio io, nel quieto riposo della mia anima, gioia d'aver ritrovato il Signore, per Sua Misericordia, anche se è Crocifisso.
Il resto è silenzio.
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