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Tutto ha inizio, ora.
Inizia un nuovo anno liturgico, inizia con l'Avvento, con il silenzio denso dell'attesa. Sabato le mie bimbe stavano male tutte e due, non sono potuta andare al mio appuntamento settimanale con il sacerdote. Inizio così nella povertà e nella miseria dei miei peccati. Senza timore nè luciferino compiacimento. Con mera consapevolezza.
Questo dovrebbe (potrebbe se fossi migliore) rendermi più umile, cioè maggiormente consapevole di chi sono io e chi è Lui, come diceva San Francesco e chinandomi sul mio nulla lasciar risplendere l'infinita bellezza del Suo Volto innamorato che prepara la sua strada nel mio cuore per averne dimora, rifugio, unione d'amore, nel silenzio e nella povertà di una greppia.
Tempo fecondo, questo. Molto, occorre saperne profittare.
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