Tempo di agrifoglio


L’agrifoglio (Ilex aquifolium) è divenuta per tradizione pianta natalizia, come il classico vischio di Capodanno. Pianta natalizia perché si usa, ormai da tempo, ornare gli omaggi scambiati in questa ricorrenza con un rametto di agrifoglio, meglio se pieno di bacche. L’ agrifoglio è una specie spontanea in Svizzera; il genere Ilex annovera centinaia di specie e un numero indefinito di ibridi e varietà sia orticole che spontanee.
La specie tipica Ilex aquifolium trova vasta diffusione nei boschi dell’area mediterranea-atlantica, e da Nord Europa sino agli Urali. Pianta che si adatta facilmente a diversi habitat, predilige i boschi di faggio, e i terreni sciolti e freschi, poco calcarei.
Una caratteristica: le foglie sono quasi sempre spinose sino a una certa altezza: le spine fogliari, infatti, compaiono perché la pianta nel suo habitat naturale si deve difendere soprattutto dall’assalto degli animali: infatti, sui rami alti, oltre l’altezza raggiungibile dagli erbivori, le foglie si fanno meno spinose.
Si coltivano inoltre con estrema facilità le stupende varietà a foglie variegate di giallo, bianco e anche rosa. Le belle bacche lucide, rosso vivo, compaiono all’inizio dell’inverno solo sulle piante femminili, in quanto l’agrifoglio è una pianta dioica, cioè gli organi sessuali si trovano su soggetti distinti. Una pianta femminile deve trovarsi però entro un raggio di 30 metri da quella maschile della stessa specie perché i suoi fiori siano impollinati, rendendo così possibile la produzione delle bacche. Quest’ultime restano attaccate alla pianta e sono particolarmente ricercate dai merli e dai tordi. Per noi questi frutti sono invece velenosi e la loro ingestione provoca disturbi intestinali.
Questa pianta da tempo immemorabile sollecita la fantasia popolare. Per le sue foglie sempreverdi e coriacee, simboleggia l’immortalità ed è quindi associata al Natale e a Cristo, dispensore della Vita eterna. Un tempo si pensava che le sue foglie potessero tenere lontani gli spiriti maligni, tanto che le fronde venivano appese nelle case e stalle per tenere lontani sortilegi e malattie. L’uso più diffuso dell’agrifoglio è però legato alla preparazione di ghirlande e festosi per decorare le porte e farne omaggio ai propri cari.

Caratteristiche morfologiche:
* Arbusto o piccolo albero sempreverde, alto da 2 a 10 m.
* Corteccia del fusto da giovane liscia e verdastra, con l'età diventa prima grigia giallastra, poi nerastra e fittamente incisa.
* Rametti giovani verdi.
* Foglie alterne, coriacee, a margine ondulato e spesso spinoso, verdi scure e lucenti di sopra, più chiare ed opache di sotto.
* Specie dioica: fiori regolari, piccoli (8 mm di diametro), bianchi, raggruppati alla ascella delle foglie dell'anno precedente. Fiori maschili e femminili su alberi separati.
* Frutti: frutti carnosi (drupe), ovoidi, di colore rosso vivo, velenosi, contenenti 2 - 4 semi

Caratteristiche biologiche ed ecologiche:
* Longevità: fino a 300 anni; crescita lenta.
* Fioritura: da maggio a giugno.
* Impollinazione entomofila; disseminazione ad opera degli uccelli.
* Specie esigente di umidità atmosferica (suboceanica) e di ombra (sciafila).
* Evita i suoli pesanti a tessitura argillosa.
* Si trova su suoli più o meno ricchi di basi, a ph variabile, ma preferibilmente acido

Sfruttamento del legno, usi e proprietà della pianta.
Il legno, di colore avorio o bianco verdognolo, è semiduro, compatto e di grana fine; è apprezzato per la fabbricazione di pezzi di macchine, di attrezzi e di lavori al tornio, è suscettibile di buona colorazione. La corteccia contiene un principio amaro (ilicina) ed i frutti hanno proprietà purgative molto violente. La foglia dell'Agrifoglio si usa come febbrifugo e come amaro. In Italia la richiesta è quasi nulla. I rami con frutti sono ricercati in inverno dai fioristi. Dalla corteccia si estrae una sostanza che può sostituire il vischio.

Proprietà farmaceutiche: Diuretiche, tossifughe, antireumatiche, antiartritiche, febbrifughe.
(Droga usata: corteccia e foglie)

l'agrifoglio è specie selvatica protetta in natura, mai sradicarlo, mai estirparlo o tagliarlo fino a ridurlo a un moncone, si può tranquillamente acquistare in un buon vivaio.

http://www.lugano.ch/lacitta/archivio.cfm?ID=C6EB071655514CEEC1256C3D0020C487&art=A98CF9FA05B259C9C1256C3D00291E2B
http://www.fungoceva.it/alberi/agrifoglio.htm

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