il lavoro rende liberi... stava scritto sopra la porta d'ingresso di auschwitz, quindi non è che suoni benissimo... però concordo che rende "normali", questo sì... la sola idea che lunedì posso tornare al lavoro, un posto dove vivo da 16 anni, domani è il sedicesimo anno... capirete che mi riequilibrerà la mente e mi darà una pseudo normalità, da container finchè si vuole, ma qualcosa che conosco, con persone che conosco... non questa promiscuità forzata del campo tendopoli dove tutto il mio spazio vitale si è contratto sulla lunghezza della branda in tenda che condivido con estranei...
mi serve per tornare a vivere. la testa mi comincia a dare qualche problema. a volte mi guardo attorno e non capisco che cosa stia succeendo, dove sono e che cosa faccio... roba di secondi, ma mi preoccupa.
le mie bimbe stanno con i miei, mangiano, dormono, giocano, si divertono e sono al caldo. e io sono contenta. ogni due giorni vado a trovare la micia a casa dei miei. sta benone pure lei ora che è di nuovo in una casa e non a morire di malinconia in un trasportino in un magazzino diroccato. le ho preso un giochino nuovo, oltre al cibo, un cuscino nuovo per dormire, un cardatore nuovo per spazzolarla. è tornata bella e tranquilla. mi spiace che stia sola. ma almeno sta bene, ora. quando avremo quattro pareti attorno, piccole che siano, tornerà a casa con noi pure lei.
qui è freddo, nuvoloso, coperto. piove praticamente sempre. da ottobre scorso che piove. comincio a vedermi le branchie addosso.
ieri pomeriggio sono salita a casa. ho preso una chiavetta del pc e la raccolta Mondadori "I meridiani" dedicata a Rigoni Stern. Ora che l'ho con me mi sento più "normale".
L'idea del campeggio, dormire in tenda... non mi ha mai entusiasmato molto, prima... adesso credo che non potrei proprio più farlo.
Lo associo ad un incubo.
Grazie e un abbraccio a tutti quelli che vengono qui e mi lasciano il loro commento. Siete carissimi.
Commenti
Un caro abbraccio a te ed a tutta la tua famiglia!
Cristina