Riflessioni di una sera di quasi estate

Il tempo ci ha graziati quest'anno. Lo so che dicendo così scontento molti, ma come altre volte evidenziato io sono una creatura invernale, da brume del profondo Nord, semioscurità da cuore di foreste, che tollera la primavera perché è giocosa e ama l'autunno che riporta alla tana, quindi se piove e fa fresco d'estate sarò l'unica contenta essendo di solito questa per me una stagione di sofferenza, troppo caldo, troppa luce.

Approfitto per salutare il mio lettore più assiduo, il signor Daniele, che pur di rimproverarmi la mia inopportuna ignoranza in materia di montagne e di geografia, ha continuato, bontà sua, a leggermi... Signor Daniele, niente di personale, anzi grazie, dico sul serio. La vita è troppo breve e troppo complicata per soffermarsi su questo più di tanto.

Oggi mi chiedevo molte cose sul mio cammino spirituale. Oggi ho ritrovato il coraggio di fare un passo indietro con una cara persona dove, solo io, ne avevo fatto uno di troppo. Grazie Ghianda!

Tutto accade per uno scopo. L'ho imparato a mie spese. Anche il mese e mezzo di fermo per l'incidente alla caviglia sinistra.E le conseguenze che ancora porto. Pazienza.

Vi lascio con il fresco abbraccio del silenzio notturno, il mio istante prediletto.


Commenti