Provare a essere felici, perché no?

Il nuovo anno che si porta dietro gli strascichi del vecchio, con i guai inflittimi dall'assicurazione che tutela il tizio che mi ha creato costosi danni, paura, problemi e tante noie e mi dà contro solo per non pagarmi quando sono io che la mantengo come la maggior parte dei fessi costretti dalla legge a farlo e ora ci devo mettere l'avvocato; le notti insonni perché il cane di mio padre, una femmina paurosa, paurosa a
prescindere non perché femmina, passa 9 notti su dieci a tenerti sveglio abbaiando al nulla e io sono già insonne di mio e con diversi acciacchi; le preoccupazioni per la salute (ordinaria amministrazione) delle mie figlie, che hanno tagliato il traguardo dei 12 e 9 anni; la micetta, bellissima, ma pericolosa come un serial killer, tra agguati, artigli sempre sfoderati e malestri vari in una casa di 40 mq dove viviamo in quattro più lei; il lavoro, sempre più pesante ma da benedire perché non c'è da fare senza; la stagione calda e asciutta, in barba a chi a ottobre strillava (ma come si fa???) perché a gennaio sarebbe arrivato il freddo del millennio, una glaciazione da far impallidire quelle precedenti, infatti ci son alberi pronti a fiorire, 10 gradi di media il giorno e 5 di notte dove dovremmo essere sotto zero e coperti di neve e di ghiaccio secondo natura; gli anni che passano e invece di sentirsi ancora giovani, mi sento come un relitto scampato al diluvio universale...

Bhè, ho deciso che io ci provo a essere felice. In fondo, perché no?
Non solo perché c'è chi sta peggio. Vorrebbe dire godere delle disgrazie altrui.
Non l'ho mai fatto e non comincerò a farlo ora.
Forse perché in fondo sono ancora qui, a poterci provare.
O meglio, come diceva il Maestro Yoda "Fare o non fare, non c'è provare". E se lo dice lui...


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