Suite francese

Ho visto per caso la presentazione di questo film (lo so, si dice trailer ma io mi ostino a usare la mia lingua) che uscirà nelle sale il 12 marzo e sono rimasta incuriosita così ho cercato notizie e ho scoperto che è tratto da un libro. L'autrice, Irène Némirovsky, era una scrittrice francese ebrea che, benché convertita al cattolicesimo, fu deportata e uccisa ad Auschwitz (non mi interessa come si scrive). Riuscì a scrivere, senza peraltro poterli correggere dopo la prima stesura, solo i primi due di quei cinque libri che voleva creare come un Poema musicale, da qui il titolo del film. Ho scaricato i libri sul mio kindle e li ho letti. Sono bellissimi, quella donna scriveva in modo superbo. E ha descritto tutto l'orrore e la realtà delle persone e della guerra che ha vissuto, prima che la deportassero. Non so se andrò a vedere il film, ma credo che i libri andrebbero letti. Il racconto di quei primi due anni con gli occhi di chi ne ha vissuto giorno dopo giorno il cambiamento, l'orrore, la paura, il disgusto, la semplice crudeltà dei propri contemporanei.
Per me è stato anche più duro, molte situazioni, lo sfollamento, i profughi, la penuria di cibo, l'insicurezza della vita, mi ha fatto rivivere i giorni del sisma. E oggi come allora, se per pochissimi il dolore è occasione per tirar fuori la bontà d'animo, per la stragrande maggioranza le disgrazie hanno tirato fuori il peggio dall'anima umana.


trailer Suite francese 

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