se la mia anima ancestrale



Se la mia anima sottile, primitiva, ancestrale
fa udire il suo canto dentro di me
se nonostante il suo patire chiede ancora di esistere
se sommersa dalle pesanti catene del quotidiano,
del lecito, dell'ovvio,
emerge ancora come una bimba che reclami la sua parte di vita,
la sua striscia di luce,
non posso ignorarla.

Ascoltarla è il mio cammino,
cammino che devo accettare
per non sentirmi più divisa da me stessa
e costretta dietro un vetro
a piangere sulla mia esistenza che scorre senza di me.

Senza rinnegare l'altra me stessa,
quella quotidiana,
quella della luce del giorno
che vive nella società preimpostata
dove esiste.

Devo trovare un modo
per far cantare la mia anima primitiva
e riuscire a farla riappacificare
con me
perchè un giorno,
spero non lontano,
possiamo di nuovo essere
una sola donna.









Denise Garner "Ceridwen" - l'illustrazione del post precedente è di Natalia Pierandrei "Strega".

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