Il movimento Amish si è sviluppato dapprima in Francia, a Sainte Marie aux Mines, nel 1693 grazie a Jacob Amann, detto "il Patriarca". Egli nacque nel 1644 ad Erlenbach nel Simmental, un cantone di Berna. Intorno al 1693 si stabilì in Alsazia, dove, in pieno Riforma Protestante, esortò la popolazione alla disciplina, ad uno stile di vita semplice e ad un maggiore rigore nelle pratiche religiose, creando un nuovo movimento detto "Amish" . La sua forte personalità lo portò in breve allo scontro, dapprima con la vecchia comunità anabattista e poi con le comunità Svizzere fino alla rottura. Quindi si stabilì con i suoi seguaci nella valle di Sainte Marie aux Mines. Nel 1712, per ordine di Luigi XIV, lasciò la valle e si stabilì nei pressi di Zellwiller; poi si persero le sue tracce, ma secondo le parole della figlia morì prima del 1730.
Nel frattempo, nella Filadelfia del 1776, fu firmata la dichiarazione d'Indipendenza dagli Inglesi; questa città divenne non solo il simbolo della libertà, ma anche della fraternità e William Penn, il suo fondatore, capo di una comunità di Quaccheri, fu il primo ad inaugurare un clima di tolleranza che permise l'insediamento di molte comunità religiose, fra cui gli Amish, che agli inizi dell'800 emigrarono in Pennsylvania (USA), stabilendosi nella Contea di Lancaster, fondata, come Filadelfia, da Penn. Il loro inserimento fu favorito anche dalla presenza delle comunità Mennonite, con cui avevano molti punti in comune e, in molti casi, anche legami di parentela. Nell'ospitale Contea di Lancaster la vita degli Amish potè svolgersi tranquillamente, dedicandosi perlopiù all'agricoltura, secondo lo stile di vita semplice che avevano scelto in base alle loro convinzioni religiose e senza correre il pericolo, per tali convinzioni, di essere perseguitati come in Europa. Ricordo a tale proposito che proprio per l'ospitalità offerta alle persone di ogni etnia e credo religioso, l'America viene spesso, e a ragione, definita "The Land of The Free".
Le comunità Amish oggi vivono in America, in più di 22 stati, ed in Canada. Ma l'Old Order Amish, costituito da non più di 20 persone, vive ancora in Pennsylvania, tra Filadelfia e Lancaster, a poche centinaia di chilometri da New York. Data la loro provenienza europea, parlano tre lingue: un dialetto tedesco, chiamato Pennsylvania Dutch, in famiglia, il tedesco nei loro servizi religiosi e imparano l'inglese a scuola e lo usano con chi non è Amish.
Il loro stile di vita è completamente fuori dal tempo e difficile da immaginare in America, simbolo di modernità e talvolta di trasgressione. Le donne indossano modestissimi abiti a maniche lunghe e gonne mai sopra la caviglia. Non si tagliano mai i capelli che portano raccolti sulla nuca coperti da una cuffia bianca se sono sposate o nera se sono nubili e non possiedono gioielli. Gli uomini ed i ragazzi sono vestiti con abiti scuri: semplici pantaloni, gilet e bretelle. Non hanno baffi, ma, dopo il matrimonio, si fanno crescere la barba.
Tutto ciò rappresenta per gli Amish un'espressione profonda di fede e di umiltà. La loro vita è interamente dedicata al duro lavoro dei campi. Le comunità abitano lontano dalle grandi città, organizzate in fattorie e si muovono su carri tirati da cavalli lungo strade private dove non passano automobili. La loro esistenza si svolge su ritmi ottocenteschi, totalmente centrata sulle tradizioni e sui valori morali. Sono infatti fermi al diciannovesimo secolo: non hanno elettricità nelle case e sono restii ad accettare idee moderne ed innovative se queste possono in qualche modo favorire il disgregarsi della famiglia o l'allontanamento da una vita semplice fondata sui più puri insegnamenti della Bibbia.
Tutta questa severità non impedisce l'esistenza di un curioso rito chiamato "Rumspringa": al compimento dei 16 anni i ragazzi possono andarsene in giro per un anno intero in mezzo alla civiltà dalla quale sono stati fino a quel momento tenuti lontani, per fare esperienza e infine scegliere se essere battezzati ed accettare definitivamente le regole della loro fede. Un documentario, "Devil's Playground" di Lucy Walzer, ha raccontato nel 2002 l'impatto dello stile di vita americano su questi ragazzi, che non hanno mai visto la televisione, giocato ai videogame o posseduto un telefonino e che, nonostante tutto, rientrano nella comunità nel 90% dei casi.
La famiglia è il fulcro del loro credo ed il matrimonio è la decisione più importante della vita. L'unione con persone non appartenenti alla comunità Amish è severamente vietato. I ragazzi e le ragazze cominciano a pensarci intorno ai 16 anni. Le ragazze confezionano con le loro mani il proprio abito da sposa, di colore blu, abito che verrà indossato non solo il giorno del matrimonio, ma ogni domenica, per sempre, e con esso verranno sepolte al momento della morte. Raccapricciante! I matrimoni si celebrano solo nei mesi di novembre e dicembre, quando non è più tempo di lavoro nei campi. Le donne sono abili cuoche e la loro cucina genuina è rinomata in tutta l'America. Inoltre sono dedite una notissima arte tessile: il patchwork.
Non sono stati gli Amish a inventare questa magnifica arte tessile, ma l'hanno comunque nobilitata, sviluppata e resa nota. Le donne Amish, in contatto con le donne inglesi, scoprirono quest'arte nella metà del diciannovesimo secolo e ne rimasero affascinate perchè la tecnica del recupero rispecchiava pienamente l'austerità del loro stile di vita. Da allora cominciarono a confezionare "quilt". Un quilt è un trapunta formata da tre strati di stoffa: la parte superiore chiamata anche "Quilttop", formata da tanti pezzetti di stoffa cuciti assieme, il cosiddetto "Patchwork"; la parte intermedia, "Batting", formata da lana o cotone che vengono sfilacciati prima di essere coperti dalla parte superiore e quindi imbastite; la parte posteriore, formata di solito da un unico pezzo di stoffa oppure da una composizione di pezzi di stoffa e in questo caso si parla di "Quilt Doubleface".
Il "quilting", il trapuntare dei tre strati di stoffa con piccoli punti, viene fatto esclusivamente a mano. In particolare, per le donne Amish, il quilt è un copriletto che si confeziona recuperando ritagli di stoffa avanzati dalla confezione casalinga di abiti, in occasione di un matrimonio, di una nascita o da vendere per aiutare qualcuno a pagare fatture mediche. La caratteristica dei quilt Amish sono i colori: vengono utilizzate solo stoffe in tinta unita corrispondenti ai colori ammessi per gli abiti dei membri della comunità perchè i tessuti stampati sono considerati frivoli. I ritagli sono quadrati o a rombo, sempre in linea con un'assoluta austerità, ma possono dare vita a infinite combinazioni molto suggestive. Spesso i quilt vengono confezionati collettivamente dalle donne della comunità, soprattutto nella fase di quilting, mentre l'assemblaggio dei tessuti e la scelta dei colori e del disegno sono affidati a una sola persona. Non tutte le donne Amish confezionano quilt, ma per una giovane adolescente essere accolta dove si sta creando un quilt equivale ad una sorta di promozione sociale perchè ci si aspetta che ogni ragazza in età da marito confezioni almeno uno dei tre quilt d'obbligo, anche chiedendo la collaborazione di parenti. Da sposate le donne non hanno più molto tempo libero per confezionare quilt, poichè ogni famiglia ha in media una decina di figli, ma verso i 40 anni ricominciano a cucire rendendo quest'attività una specie di forma d'arte. Dico "una specie" perchè per gli Amish solo Dio crea la bellezza e l'attività di creare quilt ha uno scopo prettamente utilitario.
Come ho detto, gli Amish abitano in villaggi isolati nella campagna, coltivando la terra come facevano i loro antenati di due secoli fa: trascinando con i buoi i macchinari agricoli e senza usare pesticidi, concimi chimici & company. Si muovono solo con cavalli e carrozze, ma, soprattutto, hanno rifiutato l'elettricità e tutti gli apparecchi che ne dipendono, per tenere la loro comunità lontano dalle tentazioni del mondo moderno, che sono costituite soprattutto da radio e TV.
Ma ad Internet non hanno saputo resistere neanche loro: ultimamente hanno aperto numerosi siti per divulgare il credo Amish e, soprattutto, per vendere i propri prodotti: coperte patchwork, bambole di pezza e alimenti biologici. Basta digitare "Amish" su un qualsiasi motore di ricerca e ci si rende conto della quantità di siti a loro dedicati: alcuni puntano sulla divulgazione del loro credo e del loro stile di vita, della loro cucina, delle loro attività, ma in nessuno di essi manca mai la voce shopping. Insomma, lontani dalla civiltà e dalla modernità, ma assolutamente favorevoli al mercato globale offerto da Internet. Il paradosso è evidente, ma, come dice una nota pubblicità: "C'è sempre qualcosa dietro!". Certo, come riescano a creare siti web senza conoscere l'elettricità è tutto da scoprire! Indagheremo…
Gli Amish in TV
Gli Amish non hanno ispirato solo il reality show "The Farm" a cui si rifà la nostrana Fattoria, ma anche un altro reality che sta suscitando ben più polemiche. Si tratta di "Amish in the City", un progetto ispirato al documentario di Lucy Walzer che sta prendendo forma proprio in questo periodo e che dovrebbe andare in onda sulla CBS in estate. Sotto l'occhio implacabile della telecamera dovrebbero finire cinque giovani Amish, che saranno seguiti durante la loro "Rumspringa" e che dovrebbero vivere per tre mesi con altri cinque normali ragazzi americani, soggetti a tutto ciò che non conoscono e che la loro religione vieta, cioè in costante tentazione.
La prima cosa a creare scalpore è stata la preoccupante assonanza col programma "Sex and the City". Inoltre il fatto che un reality possa spingersi così oltre da ridicolizzare anche la fede sembra far vacillare anche i trasgressivi spettatori americani. Così i leader delle comunità si sono risentiti, numerose associazioni religiose e sindacali si stanno mobilitando contro il programma e 50 membri del congresso hanno scritto una lettera a Viacom, proprietaria di CBS, in cui si chiede di interrompere la produzione e si accusa la tv di faziosità e di speculazione, ritenendo che la serie sia solo l'ennesimo modo per manifestare scetticismo e ironia sulla loro cultura, già ampiamente criticata in USA.
fonte: http://www.vacanzeinamerica.net/amish.htm
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